BELUGHINO, OMINO DISPETTOSO!

 

Nel cuore d’un bosco fitto fitto vive un minuscolo omino che si chiama Belughino. È un truffaldino di prima categoria, non c’è che dire! Gli piace solo combinare scherzi a tutti gli animaletti e alle dolci creaturine del bosco.

Un giorno Belughino scavalca un recinto, si infila dentro un formicaio e comincia a fare il solletico alle formichine: ad una ad una sulle punte delle zampine.

«Ah, ah, ah!», sghignazzano quelle a crepapelle e non riescono più a lavorare dalle risate.

Ieri ha fatto un’altra delle sue pensate: si è messo a tappare tutti i buchi di talpa Vistacorta. La poveretta non riusciva più a trovare il sentiero per la sua tana ed ha finito per perdersi nel bosco; poi gli amici animali l’hanno aiutata a ritrovare la strada di casa.

E oggi Belughino si sta divertendo a dipingere tutta la testa del funghetto Brisone. «Mmm! Che rabbia, che rabbia; mi imbriso tutto di rabbia!», esclama quello innervosito. A vederlo così conciato, sembra proprio aver preso il morbillo; al punto che tutti gli altri funghi gli stanno lontano.

Per fortuna che alla prima pioggia d’autunno si laverà ben bene e tornerà ad essere quello di sempre.

«Eh, ma ora basta eh! Adesso è troppo: questa volta ci vuole una bella lezione!», sentenzia sicura talpa Vistacorta.

Ma riuscire ad acciuffare Belughino è un’impresa quasi impossibile: sguscia via come una lepre, fugge di corsa come una gazzella; chi può mai fargli la festa?!

Embè, non ci crederete; ma accade qualcosa di straordinario. Una mattina, molto prima dell’alba, spunta in lontananza una piccola bimbetta che ha percorso a piedi mille miglia ed è stanca morta.

Subito tutti gli animali, appena la vedono, le preparano un tenero lettuccio di fogliame e la riempiono di mille premure.

La farfalla Gioconda cosparge su di lei un soffio gentile di petali profumati; talpa Vistacorta si mette a massaggiarle i piedini stanchi con il suo musetto goffo. Le formichine, piene di inventiva, le preparano addirittura un pranzetto coi fiocchi.

La bambina piange dalla gioia e non sa più cosa fare per ringraziare tutti quanti.

Belughino se ne sta a distanza arrovellandosi d’invidia, per cercare di escogitare qualche favoloso dispetto dei suoi.

Non fa in tempo a mettere a punto un piano, che la bambina si alza triste e dice a malincuore che deve rimettersi in viaggio per un posto che non vuole rivelare a nessuno; perché ne va di mezzo la vita di tutti i suoi nuovi amici.

Belughino non aspetta di sentirselo ripetere un’altra volta, che già si mette in cammino arrampicandosi in fretta di albero in albero per seguire la bambina senza farsi scorgere.

Lei saluta i suoi amici che le preparano qualche provvista per il viaggio e cammina, cammina per tanti e tanti chilometri; finché non cade stanca e stremata accanto a un ruscello.

Si addormenta profondamente; mentre Belughino si intrufola tra le sterpaglie e, facendo capolino da un fiore, la scorge vicina vicina: com’è bella, con gli occhioni chiusi e la boccuccia rossa!

Belughino comincia a cercare subito delle erbe medicinali che conosce molto bene; e si dà da fare tutto intorno nel bosco fitto.

Finalmente le trova, le bagna nell’acqua e, senza farsi scorgere, le passa sulla fronte e sui piedini della poveretta che sente tutte le forze tornarle all’improvviso.

La bambina si rialza ancora un po’ intontita; ma più decisa che mai a proseguire di nuovo il cammino. Belughino fa giusto in tempo a nascondersi dietro un fiore; fa capolino dai petali e appena la scorge allontanarsi, ricomincia a seguirla saltellando da un albero all’altro.

Troppo divertente vedere quell’omino correre tra le fronde, tutto ansioso per la bimba: «… che non si faccia male, che non cada, meglio spostarle quei sassi, potrebbe scivolare, attenta!».

La farfalla Gioconda, che ha seguito tutto dall’alto, sorride contenta: «Guarda com’è cambiato Belughino: sembrava tanto testone e dispettoso; invece, hai visto di cosa è stato capace?!».

«Belughino, hai un cuore grande come una montagna», «Bravo Belughino!»; ripetono tutti gli animali del bosco che sono arrivati fin lì.

L’omino si guarda intorno un po’ perplesso e non riesce ancora a capire cosa stia succedendo.

Talpa Vistacorta, saggia e sicura come sempre, prende la parola e spiega a tutti quanti: «Belughino, non aver paura! Noi sapevamo che tu sei un bimbo eccezionale e abbiamo deciso di metterti alla prova. Così abbiamo chiamato la nostra cara Betty e le abbiamo chiesto di camminare tanto per stancarsi molto. L’abbiamo aiutata a riprendersi e lei si è messa in cammino per un’impresa di grande importanza…».

«E sai qual è questa impresa?», domanda Betty che ha raggiunto il gruppo.

«Lasciatemi indovinare…», risponde Belughino: «Aiutarmi ad essere più buono e meno dispettoso? Bè, se era questa la grande impresa, penso che ci siate proprio riusciti»; conclude infine con gli occhi sognanti.

La farfalla Gioconda sospira felice: «Mi sa che il nostro Belughino si sia proprio innamorato»; «Eh sì, l’amore è capace di cose straordinarie!», conclude il funghetto Brisone.

«Ma poi da grandi Betty e Belughino si sposeranno?».

E chi lo sa? Questa è un’altra storia. Intanto sono diventati amici inseparabili; e noi siamo arrivati alla fine della nostra ultima fiaba.

«Ma cosa dici? Io ne so ancora un sacco!».

Ah, sì? Dài allora, raccontacene un’altra; ti aspettiamo!

 

 

Con gigantesco affetto, Carde e Burba!

illustrazione di StudioLooov

 


Torna indietro